Cosa si farà?
Partiamo da te, cerchiamo di capire la TUA ironia, la TUA autoironia,
all’occorrenza anche la TUA totale assenza di ironia. E poi ci lavoriamo sopra!
Per partire abbiamo bisogno che ciascun partecipante prepari:
1 – Un pezzo di 3 minuti, proprio o di altri. A voi la scelta. Meglio se è un pezzo comico ma non è obbligatorio. Può essere un monologo scritto da voi, da altri, anche uno sketch a due se vi sentite più a vostro agio.
2 – Una presentazione di sé stesso, meglio se spiritosa (2 minuti).
Partiamo dalla tua sensibilità, da ciò che ti fa ridere e capiamo perché ti fa ridere. Questo sarà lo spunto per approfondire le varie cifre stilistiche della comicità e dei comici che ci piacciono e provare a capirne l’alfabeto, quella grammatica che ci serve per intraprendere un percorso personale.
Alcuni dei temi che tratteremo: il monologo, la “chiusa”, la battuta, il personaggio, la struttura di un pezzo comico, far ridere con le immagini create dalle nostre parole, l’epilogo, il rapporto fra comico e attore, il confronto, la complicità, stand-up comedian o personaggio, il ruolo dell’autore, il comico non scrive come un “romanziere”, lo sviluppo dell’idea.
Qual è l’obiettivo?
Scoprire come l’ironia e la verità di noi stessi che riusciamo a trasferire siano fondamentali in qualsiasi forma di comunicazione: nella vita quotidiana, nel mondo del lavoro, sul palcoscenico.
Trovare quindi una tua cifra che, in qualche modo, esprima anche la tua visione del mondo. Ci divertiremo a squarciare la retorica e l’ipocrisia, a scovare insieme quello che le persone si vergognano di dire (e persino di pensare) ma che noi abbiamo la possibilità di raccontare. Scriverete il vostro pezzo, chissenefrega se farà ridere, ma ci proverete insieme agli altri partecipanti.
Per questo, in una seconda fase, lavoreremo a coppie, per sperimentare il lavoro creativo e di scrittura che di solito si sviluppa insieme ad un autore. Perché questo percorso è meglio farlo con un’altra persona? Perché il comico e il suo autore, sempre che sia quello giusto, sono due facce della stessa medaglia, perché bere una birra in compagnia è molto più divertente.